Caronte, minosse, lucifero, il caldo
imperversa nelle nostre città e ci si difende come si può, ma non
vogliamo dimenticare i randagi, i poveri animali che con queste
torride temperature spesso restano assolutamente privi di ogni
possibilità di trovare anche una pozza d'acqua.
Ciochevedoincittà,
grazie anche ai suggerimenti dei suoi Urban Watchers, ha così
avviato la campagna cittadina “Disseta i randagi della tua città”,
chiedendo in qualche modo aiuto ai commercianti.
Si tratta di una
iniziativa assolutamente a costo zero, semplicemente è stato avviato
un volantinaggio nel quale si chiede all'esercente di poter apporre
sulla vetrina del proprio locale commerciale, la locandina con la
quale si evince che si aderisce all'iniziativa, ma soprattutto di
mettere all'esterno una ciotola d'acqua, semmai da cambiare di tanto
in tanto, affinchè qualsiasi animale di passaggio possa bere,
insomma un atto di civiltà oltre che d'amore.
Iniziative
singole e personali stanno già partendo da tutta Caserta, la
locandina è infatti scaricabile dalla nostra pagina di facebook Ciò
che vedo in Città, ma in settimana comunicheremo dove venire a
ritirare i volantini e alcuni nostri volontari provvederanno essi
stessi alla distribuzione in giro per la città.
In realtà l'associazione ha preso le
fila da un antico libello della città di Trieste del 24 maggio 1877,
nel quale si ordinava ai commercianti di mettere in pratica questa
semplice azione di civiltà. Il testo recitava così: “Si rammenta
ai proprietari di negozi, botteghe ed officine l'obbligo di tenere
costantemente durante la stagione calda, esposto il prescritto
recipiente d'acqua monda, affinchè i cani vaganti possano
dissetarsi. Ogni mancamento all'accennato obbligo sarà
irremissibilmente punito con adeguata penale, in base al 127lett.f
dello statuto civico.
Firmato, il Magistrato Civico.
Beh,
ci rendiamo conto di quale altissimo grado di civiltà stiamo
parlando. Ciochevedoincittà avrebbe voluto chiedere
all'amministrazione comunale di emanare una tale ordinanza cittadina,
ma in mancanza di ciò ci appelliamo alle civiche coscienze dei
nostri concittadini, certi che saranno in molti a rispondere
all'appello.
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