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sabato 14 luglio 2012

Les Casertans di Andrea Chiariello

Con questo scritto dell'amico Andrea Chiariello, che ringraziamo, inauguriamo un sogno, quello di iniziare a raccogliere pezzi, articoli, pensieri, poesie, meditazioni, piccoli racconti, narrazioni urbane, articoli, resoconti di una città, di un territorio, e questo per poter costituire quella sarà la prima antologia urbana di Caserta, ma forse della regione....
Non chiediamo scritti eccelsi nè eccelsi pensieri, ma quanto l'occhio dell'ormai celebre cittadino, vede e vuol raccontare a modo suo...
Ci facciamo gli auguri affinchè questo auspicio si avveri e intanto vi auguriamo buona lettura...

Les Casertans di Andrea Chiariello 
Questa foto potrebbe essere un piccolo emblema, un simbolo della nostra maltrattata città, che venne definita con sagacia, distratta mentre la realtà ci suggerisce, ahinoi, altri aggettivi: ingrata e incivile per non dire altro e per non trascendere.
Da un paio di mesi enfaticamente si parla di riscatto cittadino, ritorno alla normalità, ci si da la mano da soli, le multe a raffica fioccano, il rispetto delle regole è tornato al centro della città. Apri il giornale e trovi il "nobile" articolo ogni lunedì con il numero preciso di tutte le multe, divise matematicamente per infrazione, elevate dai nostri zelanti e redivivi vigili zombie. Chi abita a Caserta sa bene che ormai non si sgarra, il week end è coprifuoco per gli automobilisti, se osi avvicinarti nel famigerato quadrilatero e parcheggi l'auto anche solo vicino le strisce pedonali rischi di trovare il foglietto sul parabrezza; dal venerdì alla domenica si sappia, di lunedì il far west è fortunatamente riaperto, sono in molti a scendere dagli alberi per fare tutto quello che in altri posti se non è concesso o almeno viene criticato e multato. Ecco ieri i vigili c'erano, ai soliti posti di combattimento, ai soliti famosi varchi (3), nelle loro auto, a frenare con lo sguardo gli incivili che in mancanza di palette e volanti da ANNI guidano tutti i santi week end nell'isola pedonale di Caserta, fermandosi davanti a tutti i negozi manco fosse il loro circuito privato. Ecco la foto parla da se, domani troveremo il famoso numero delle multe giustamente elevate sui giornali, intanto davanti alla nostra Reggia c'erano la bellezza di 14 auto parcheggiate, si, si, quattordici lì davanti, si, non in periferia (figurarsi neanche un classico ormai per noi ma uno stracult) ma sulla strada antistante il monumento. Come avranno incredibilmente elusi i vigili? Entrano dall'altro lato, per intenderci lato Aeronautica.

Ma dai, stai a guardare il pelo nell'uovo, che vuoi che siano 7 9 o 20 auto davanti alla reggia, qui si fanno centinaia di multe, soldi per il Comune per noi cittadini, anche per te e tu ti lamenti? Non fare il "solito casertano".
Il solito pensiero di vedere un'auto parcheggiata davanti Versailles fa ridere e farebbe il giro del mondo, le nostre 14 (potrebbero essere 20 o 2 non cambierebbe) farebbero sbalordire e bofonchiare un qualsiasi straniero. In realtà fa sbalordire anche me e sono sicuro di non essere l'unico. Questa ostinata impossibilita di vivere la normalità è diventata insostenibile.
“les italiens” così alcuni scortesi francesi intendono ancora oggi “i soliti italiani” non avvezzi a soggiacere alle semplici regole non solo dei codici ma anche del buon senso e del vivere civilmente insieme. Oggi noi potremmo aggiungere a quel "les italiens", con malcelata amarezza: "les casertans".

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