COMUNICATO
STAMPA
I
nuovi poveri metropolitani: un'intera famiglia sfrattata per morosità
finisce per strada.
Su Facebook parte la gara di solidarietà,
oggi al Buon Pastore una raccolta di generi alimentari ed indumenti.
E'
difficile scrivere di queste situazioni senza cadere nel retorico e
nel finto compassionevole, eppure, cose come questa, vicende così
drammaticamente tratteggiate da sembrare romanzi popolari, esistono
ancora. Storie di ordinario degrado che non vorremmo raccontare e che
ci costringono anche a fare il punto su di un welfare territoriale se
non assente ma assolutamente incapace di governare le situazioni
d'emergenza che pur è chiamato a gestire.
Ieri
mattina al Parco degli Aranci, nella prima mattinata, forze
dell'ordine ed ufficiale giudiziario sono giunti per ordinare uno
sfratto coatto. Una famiglia, morosa da quasi un anno, è stata così
messa in strada, questo nel giusto diritto della proprietà, che
ovviamente reclama il dovuto.
Quattro componenti, i genitori con
due figli adolescenti, e persino il cane, Charlotte, nel giro di un
paio di ore si sono trovati ad elemosinare un posto per
dormire.
Troppe le ragioni che hanno portato sin qua, un
figlio non proprio in condizioni di perfetta salute, un capofamiglia
disoccupato, un aiuto ed una casa promessi dalle Politiche Sociali
che non sono mai andati a buon fine.
Ciò che vedo in città ha
raccolta l'intervista e le lacrime della signora, pubblicando, come
suo costume, sulla pagina dell'associazione su Facebook, la notizia.
Immediatamente sul gruppo Ciò che Urge in Città
(https://www.facebook.com/groups/205557919520380/)
si è scatenata la gara di solidarietà tra i cittadini e chiunque
volesse mettere in campo conoscenze, ospitalità ma anche solo un
maglione di lana si è fatto avanti.
Oggi pomeriggio presso la
Chiesa del Buon Pastore, i cittadini di Caserta e gli Urban Watchers
di Ciò che vedo in Città si sono incontrati per chiedere a Don
Antonello di poter “ospitare” la raccolta di solidarietà.
“Intanto
Ciò che vedo in Città
– spiega
Mariagrazia Manna -
con il supporto dell'Associazione “TUNOI”
guidata da Simona Pelliccia e con Ester Marzuillo, presidente
dell'Associazione “Io
Esisto”, ha avviato
un percorso di dialogo con alcune istituzioni ed enti presenti sul
territorio per l'ottenimento, nel più breve tempo possibile quanto
meno di un alloggio provvisorio per la famiglia che non può restare
per strada.
Dopodichè qualsiasi aiuto sarà gradito affinchè si
possa studiare una soluzione definitiva per dare un tetto a queste
persone e soprattutto permettere ai ragazzi di sentirsi riparati e
sicuri tra quattro mura”.
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