L'appuntamento in piazza Margherita era alle ore 18:30 ma, per motivi organizzativi, mi sono avviata prima. Percorro Corso Trieste, sfavillante di luci natalizie. A passeggio poche persone, la maggior parte delle quali senza "pacchi natalizi" in mano.
All'altezza del negozio di dischi Sgueglia ho notato una volante della Polizia che è passata a fianco a me e si è diretta verso via Mazzini. Arrivata in Piazza Margherita mi sono posizionata, insieme agli altri organizzatori del Flash Mob, sul marciappiede del Bar Margherita, tristemente chiuso. Dopo qualche minuto una volante dei Carabinieri si è diretta verso via Mazzini.
Tra i passanti, la maggior parte erano donne, gruppetti di amiche, madri e figli, signore che passeggiano dopo un caffè. Ho notato anche molte coppie proprietario-cane. Ho cercato di coinvolgere alcune di queste al Flash Mob ma, un po' per l'imbarazzo, un po' il non sentrire propri questi discorsi ("tanto non capita a me di essere picchiata da mio marito"), molte non hanno voluto partecipare. Ad un certo punto, mi giro e vedo passare, in direzione via Mazzini, la terza auto con sirena. Era l'auto che trasportava il Questore di Caserta. Alle 18:50 la maggior parte delle donne, venute all'appuntamento erano rappresentanti di associazioni, Casa Ruth, Amnesty International, Unicef, WWF Caserta, il CAI, Spazio Donna onlus, Ciò che vedo in città. Erano presenti anche le mamme, con i loro figli, che seguono il percorso nascita presso la Casa delle Donne. Alle 19:00 parte il primo fischio, dinanzi ai miei occhi c'erano: 2 vigili urbani appena arrivati, circa 5 ciclisti che si sono fermati ed hanno partecipato al Flash Mob, scattando anche qualche foto, 3 fotografi ed una mia collega che ci riprendeva, passanti che si sono fermati a guardare. Eravamo circa 50 persone, donne, lì ferme imbavagliate. Al secondo fischio ci siamo tutte tolte il bavaglio e abbiamo mostrato i fogli A4 con su scritto ESCI DAL SILENZIO. Trascorso un minuto, l'applauso e dal balcone soprastante il Bar Margherita è calato uno striscione sul quale vi era scritto STOP ALLA VIOLENZA.
All'altezza del negozio di dischi Sgueglia ho notato una volante della Polizia che è passata a fianco a me e si è diretta verso via Mazzini. Arrivata in Piazza Margherita mi sono posizionata, insieme agli altri organizzatori del Flash Mob, sul marciappiede del Bar Margherita, tristemente chiuso. Dopo qualche minuto una volante dei Carabinieri si è diretta verso via Mazzini.
Tra i passanti, la maggior parte erano donne, gruppetti di amiche, madri e figli, signore che passeggiano dopo un caffè. Ho notato anche molte coppie proprietario-cane. Ho cercato di coinvolgere alcune di queste al Flash Mob ma, un po' per l'imbarazzo, un po' il non sentrire propri questi discorsi ("tanto non capita a me di essere picchiata da mio marito"), molte non hanno voluto partecipare. Ad un certo punto, mi giro e vedo passare, in direzione via Mazzini, la terza auto con sirena. Era l'auto che trasportava il Questore di Caserta. Alle 18:50 la maggior parte delle donne, venute all'appuntamento erano rappresentanti di associazioni, Casa Ruth, Amnesty International, Unicef, WWF Caserta, il CAI, Spazio Donna onlus, Ciò che vedo in città. Erano presenti anche le mamme, con i loro figli, che seguono il percorso nascita presso la Casa delle Donne. Alle 19:00 parte il primo fischio, dinanzi ai miei occhi c'erano: 2 vigili urbani appena arrivati, circa 5 ciclisti che si sono fermati ed hanno partecipato al Flash Mob, scattando anche qualche foto, 3 fotografi ed una mia collega che ci riprendeva, passanti che si sono fermati a guardare. Eravamo circa 50 persone, donne, lì ferme imbavagliate. Al secondo fischio ci siamo tutte tolte il bavaglio e abbiamo mostrato i fogli A4 con su scritto ESCI DAL SILENZIO. Trascorso un minuto, l'applauso e dal balcone soprastante il Bar Margherita è calato uno striscione sul quale vi era scritto STOP ALLA VIOLENZA.
Nessun commento:
Posta un commento