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domenica 13 marzo 2011

La città va sul social network

L'articolo del quotidiano Il Mattino che descrive il nuovo fenomeno da social network di Ciò che vedo in Città

di Silveria Conte
Se vi capita di passeggiare per le strade di Caserta e dintorni e notare qualcosa che proprio non vi va giù, allora non vi resta che imbracciare la macchina fotografica o un semplice cellulare e immortalarlo. Ma perché la vostra denuncia non resti inascoltata una soluzione è quella di «postarla» sulla bacheca di «Ciò che vedo in città». Sono 318 per ora gli amici di un’interessante pagina facebook tutta casertana, moderata da Mariagrazia, che vuole raccontare la città, i suoi vizi e le sue virtù, attraverso il social network più cliccato del momento. «C'è un occhio, il nostro, quello dei cittadini, che non vede le stesse cose dei giornali o della tv – recita la presentazione di “Ciò che vedo in città” - piuttosto guarda intorno a sé e ciò che vede gli piace o non gli piace e vuole dirlo così, con una foto. È la città con i nostri occhi». E scorrendo lungo la pagina virtuale in effetti c’è un po’ di tutto, dalle foto che testimoniano alcuni operai intenti ad asfaltare un tetto, senza però caschi e attrezzature di protezione, alla sosta selvaggia davanti alla Casa Comunale, da un pericoloso binario mal custodito nella zona di Parco degli Aranci alle lamiere di protezione dalla cancellata di una scuola in riparazione divelte dal vento. Ma Caserta per fortuna non è solo questo, e sa da un lato i cittadini, nei panni di improvvisati ma attenti reporter, denunciano mancanze e disservizi del capoluogo, dall’altra l’occhio attento degli amici di facebook regala agli internauti di tutto il mondo anche scorci mozzafiato delle colline casertane e angoli colorati di mercatini rionali, sgrammaticati annunci di vendita attaccati al parabrezza di un’Ape e “avvistamenti” dei sempre più rari pullman cittadini. «La città parla – prosegue Mariagrazia nella sua descrizione della pagina casertana - una città può dire molte cose con le sue strade, i negozi, le opere incompiute o meno, i giovani, i cittadini tutti, le scritte sui muri, il traffico, le forze dell'ordine, le scuole, i tramonti, i paesaggi, i cassonetti, i cantieri aperti...alcune cose si vedono a occhio nudo, altre meno, altre ancora sono nascoste». E l’augurio che la blogger fa a se stessa e alla sua iniziativa è che questa si moltiplichi e che magari diventi «un movimento d'opinione senza opinioni, fatto di immagini e scatti catturati, un fenomeno leggero e senza secondi fini produttivi». E qualcuno a questo appello ha già risposto. In pochissimo tempo sono nati infatti già due pagine satellite: «Ciò che vedo in città-Capua» e «Ciò che vedo in città –Marcianise/ Capodrise». E se il primo è ancora in fase embrionale in attesa dei contributi dei cittadini capuani, il secondo ha già sulla sua pagina alcuni scatti del teatro Mugnone di Marcianise (un edificio degli anni ’20 utilizzato per le prove dei lavori musicali e teatrali del San Carlo di Napoli dirette dal maestro Leopoldo Mugnone), di cui si attende il restauro, e il sistema di raccolta differenziata di un attento condominio di Capodrise.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'articolo è del 20 febbraio

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