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domenica 13 marzo 2011

Come nasce Ciò che vedo in Città



Credo sia necessario dare usempre la motivazione ad una nascita, definirla, darle un senso. Ho chiesto a me stessa: perchè Ciò che vedo in città, da cosa viene fuori? Qual'è l'esigenza che le dà vita...

In realtà non c'è una motivazione sociologica o filosofica particolare... sono una giornalista, questa è la prima motivazione, dunque abituata all'osservazione e all'osservazione oltre il primo sguardo....sono una blogger patita, un'esibizionista della parola e del fatto... ma troppe sono le parole, troppi i giornali, giornaletti, free press, portali online, piattaforme di news ecc...insomma, mamma quanto si parla e poi si finisce col dire tutti le stesse cose..

Così accade che quando vivi in una piccola città è più facile affezionarsi alle cose oppure averne la repulsione, forse perchè le vediamo tutti i giorni, gente cose posti, a Caserta in particolare è un pò sempre tutto uguale, molto statico. Però non è una città morta questa, ci sono vibrazioni, sensazioni, aspettative, rinascite...

Allora mi sono detta, mah, forse è come la guardiamo la città che deve cambiare, forse anche vedendo le stesse cose possiamo però guardarle con occhi diversi. 

Così ho iniziato davvero a guardarmi intorno ed in effetti vedevo cose con uno sguardo nuovo, riuscivo a vederle. Perchè non condividere questa cosa allora? Facebook si usa per dire di tutto e di più, cose intelligenti e tante altre meno...perchè non riconoscersi nel luogo in cui si vive, prenderne parte in qualche modo, farlo proprio e allo stesso tempo parteciparlo...

Mi piace essere cittadina, portare il mio piccolo contributo, far conoscere agli altri cose, ma anche conoscere io stessa....mi piace non sputare nel piatto dove mangio ma nemmeno mangiare tutto senza gustarlo e chiederne gli ingredienti.

Insomma tutto questo è la motivazione di "Ciò che vedo in città". Mi piacerebbe tanto che diventasse ciò che vedo a Caserta, ciò che vedo a Salerno, ciò che vedo a Torino , ciò che vedo a Roma ecc ecc... che diventasse un movimento d'opinione senza opinioni, fatto di immagini e scatti catturati, un fenomeno leggero e senza secondi fini produttivi, tipo "passa il piacere" del meraviglioso film "Un sogno per domani" (http://it.movies.yahoo.com/u/un-sogno-per-domani/index-358311.html) dove un ragazzino dolcissimo crea il fenomeno di PASSA UN PIACERE... beh ho esagerato con l'intenzione di questa pagina, sto decisamente spocchiando... 

Ad ogni modo se questa cosa diventerà soltanto un modo nuovo di guardare e vivere il posto in cui abitiamo, sarà già tanto...


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