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giovedì 26 febbraio 2015

Il Galateo dell’incontro dal punto di vista del Cane. Prossemica e Interazione

 Tutti viviamo spesso l'esperienza di incontrare un cane, ma non sempre l'incontro è pacifico... e non sempre è desiderato (da entrambe le parti). Possiamo comunque evitare situazioni sgradevoli, sia per noi che per il cane in questione. Spesso sottovalutiamo ciò che prova il cane in certi momenti, a volte questo è uno di quelli. Questo articolo non intende fornire istruzioni d'uso o cose simili, ma semplicemente introdurre un punto di vista alternativo, cinofilo, rispetto ad una esperienza frequente nella vita della maggior parte delle persone e dei cani, invitando chi legge a guardare le cose dal punto di vista del cane.
Il momento di “incontro” con un cane è sempre un momento importante, che in alcuni casi può determinare la qualità del rapporto tra quella persona e quel cane, può influire sulla percezione da parte del cane rispetto alla persona, del  grado di rischio ad avvicinarsi o lasciarsi avvicinare da una persona,  può influire inoltre sulla percezione della natura delle interazioni con le persone, che possono essere così vissute come piacevoli, interessanti, utili, rischiose, minacciose, etc…
Quando si incontra un cane, se si vuole interagire  con lui, bisogna andare per gradi e consentire al cane di acquisire sicurezza e fiducia prima di avanzare qualunque pretesa o richiesta di contatto che possa in qualche modo eccedere la tolleranza  del cane. Si tratta di lasciare al cane il tempo  di studiarci un po’, di decidere liberamente se e come avvicinarsi, assumendo una postura che indichi al cane le nostre intenzioni pacifiche. In realtà si dovrebbe sempre fare attenzione alla propria postura e al proprio comportamento quando si è in presenza di  un cane. Anche con il nostro cane di famiglia accade di assumere comportamenti non proprio rispettosi, ma spesso queste “mancanze” ci vengono perdonate, un po’ come noi tolleriamo una certa invadenza tipica all’interno della vita familiare. Come nel caso dei nostri familiari, dobbiamo comunque avere rispetto e tenere a mente che con i nostri comportamenti possiamo creare disagio anche al cane.Questo può esserci utile per riflettere e magari aiutarci a porci il problema la prossima volta che ci troviamo in una situazione di questo tipo. Pensiamo a quando incontriamo qualcuno che conosciamo e che passeggia con un bel cagnolotto tipo labrador o un piccolo yorkshire…..  si sente una voglia irrefrenabile di strapazzare quell'essere peloso, morbidoso, dall’aria un pò buffa… senza pensare a cosa realmente farebbe piacere al cane e a come “domandare” al cane il permesso di prendersi certe libertà…….
Salutare o cercare di interagire con un cane magari  sconosciuto, portando la nostra mano al di sopra della sua testa mentre gli stiamo di fronte è un’abitudine molto diffusa  ma molto sbagliata, secondo il galateo del cane. Il cane risponde spesso alzando il muso e guardano la nostra mano, come dire “ma che vuoi? Dove ti avvii?” Può arretrare di qualche passo, può girare la testa, abbassarla, può mettersi a terra col capo tra le zampe se lo spaventiamo molto e queste sono alcune delle risposte cortesi da parte del cane per dirci  che non gradisce la nostra invadenza. In sostanza ci sta chiedendo di smettere, di fermarci. Purtroppo a volte le persone interpretano in maniera opposta il messaggio del cane, approfittando della sua bontà, educazione e tolleranza. Di solito il gesto  di accarezzare il cane sulla testa si accompagna ad una inclinazione del nostro busto sul cane, se di piccola taglia poi  è anche peggio, con il risultato che, se ci va bene, il cane resta immobile qualche istante e poi si sottrae, oppure risponde come descritto sopra.  Se ci va maluccio(specie i cani di piccola taglia) comincia ad abbaiarci contro come se lo avessimo minacciato di morte, in realtà ci sta gridando qualcosa del tipo “non ci provare, scostumato!”….se ci va proprio male il cane cercherà di acchiappare la nostra mano con la bocca, come dire “non ce la faccio più, ho detto già mille volte che non tollero questa invadenza e maleducazione !”  Se arriva a questo punto di solito significa che tutte le altre risposte, quelle più cortesi, sono state ignorate per un certo tempo, così il cane procede per tentativi finché non trova un segnale che venga rispettato o comunque prova a difendersi.
Noi Siamo molto attratti da alcune parti del corpo del cane, una di queste è la sommità della testa. Ci piace poter accarezzare quella parte e diamo per scontato che piaccia anche al cane, ma non è così. In realtà quel gesto spaventa molto il cane, perché eseguiamo un comportamento e adottiamo una postura che per il cane ha significato minaccioso e molto poco rispettoso del galateo canino. Il cane accetta favorevolmente delle carezze sul retro della testa o all'altezza del collo da chi conosce bene, con cui ha un rapporto di intimità, come la sua famiglia e anche il quel caso, gradisce o tollera questi gesti soprattutto in alcune circostanze. L’errore di chinarsi al di sopra del cane e allungare la mano cercando di toccarlo sulla testa  si manifesta in tutta la sua minacciosità soprattutto con i cani di piccola taglia che purtroppo sono spesso  condannati ad essere considerati isterici perché da sempre vittime delle prepotenze e della  ineducazione umana…..  Il fatto è che con i cani di piccola taglia ci si prendono delle libertà e si adottano comportamenti  che con altri cani non si pensa proprio a fare , a causa appunto della loro piccola taglia. Li vediamo come piccoli e quindi limitati nella loro capacità di aggredire e far male, così li trattiamo non da cani ma da pupazzetti cibernetici…. Magari con urletti e versetti ad alta voce, occhi spalancati e se siamo distanti gli andiamo contro diretti e decisi, questi atteggiamenti  hanno l’effetto di spaventare molto il cane.  Ebbene, al di là della taglia del cane, ciò che egli prova resta invariato rispetto ad alcuni contesti, anzi un cane di piccola taglia soffre molto di più una situazione stressante e invadente, perché per arrivare a portare la mano sulla sua testa ci dobbiamo piegare sul busto parecchio , con il cane praticamente sotto di noi, cosa che terrorizza il cane, il quale proverà a sottrarsi e difendersi da quella minaccia così spaventosa.
Il fatto è che con questo semplice gesto noi annulliamo non una  ma più  elementi che stanno alla base di un corretto approccio con il cane secondo le regole sociali che poi vedremo non riguardano affatto solo i cani. Altro elemento infatti  che puntualmente non rispettiamo quando ci avviciniamo ad un cane è la prossemica, cioè la distanza sociale tra noi e il cane. Per dargli una bella carezza sulla testa per forza dobbiamo pressoché annullare tale distanza, invadendo lo spazio sociale e spesso quello individuale del cane. Per noi esseri umani è la stessa cosa, se qualcuno, magari uno sconosciuto,  ci viene incontro e invece di presentarsi offrendo la mano ci si butta al collo, ci accarezza in testa e sul viso e ci bacia in fronte, non credo che sia proprio gradevole e se la persona per qualche motivo ci è gradita, penseremo quanto meno che è invadente e inopportuna. Se poi neanche ci piace, perché ha un brutto aspetto, magari un cattivo odore….  secondo voi cosa succede? Io credo che cercheremmo di allontanarci il prima possibile, cercando di stabilire e mantenere una certa distanza anche dopo, giusto?  Ebbene, il cane fa esattamente la stessa cosa. Il cane vive un mondo di odori, di suoni…. Se si invade lo spazio individuale del cane con i propri odori, gesti, etc il cane vorrà solo allontanarsi e immaginate un cane che viene costantemente avvicinato in questo modo, dove la maggior parte delle persone cerca di toccarlo…. Dopo un po di tempo quel cane inizierà a stare sulla difensiva ogni volta che qualcuno si avvicina, come tentativo disperato di evitare l’ennesimo approccio invadente. Provate voi a salutare una persona appena conosciuta con una carezza dietro la testa, un abbraccio bello forte, una sberletta sulla guancia…. O meglio ancora, stendetevi a terra, a pancia in giù, alzate la testa verso l’alto e chiedete a qualcuno di venire da voi come foste un bel cagnolino, quindi con il busto piegato, sorriso a 32 denti, vocina squillante, mano tesa sopra la testa….. vediamo cosa provate mentre questo strano essere cercherà di accarezzarvi in testa!   Siamo esseri umani, parliamo la stessa lingua, possiamo esprimere ciò che sentiamo eppure se qualcuno ci facesse una cosa del genere rimarremmo almeno un attimo perplessi e penseremmo che il tipo che ce lo ha fatto forse non sta bene o che non è molto educato.
Ma qual’è allora il modo corretto di avvicinarsi ad un cane? Ebbene, i cani sono molto cortesi tra loro e rispettano molto le distanze e tengono molto a chiarire le loro intenzioni quando si avvicinano, iniziando anche da lontano. Fanno delle curve, a volte si fermano e osservano, abbassano la testa e annusano a terra…. Sono alcuni dei comportamenti che  i cani assumono per comunicare all’altro cane le loro intenzioni. Sono definiti “segnali di calma” perché appunto lo scopo è comunicare intenzioni pacifiche, o volte a calmare l’altro (ma anche se stessi in determinate circostanze). Anche per questo motivo è bene utilizzare pettorina e guinzaglio abbastanza lungo da consentire al cane di muoversi con sufficiente libertà e poter comunicare al mondo il proprio stato. Quando una persona si avvicina ad un cane, dovrebbe  avere l’educazione di non avvicinarsi di corsa, non avvicinarsi troppo ma lasciare la scelta del contatto al cane, evitare di mettersi di fronte scegliendo il fianco se possibile, camminando piano e curvando, quindi stendere una mano aperta verso il basso e lasciare che il cane annusi, senza fissarlo negli occhi e usare vocine squillanti. Se il cane è piccolo ci possiamo abbassare di fianco e lasciare che il cane ci annusi, sempre che lo voglia.  Se il cane è tranquillo e non si allontana, possiamo provare a fare una leggera carezza sulla spalla. Poi ci regoliamo in base all'atteggiamento del cane, che potrà decidere di non volere le nostre attenzioni, comunicando la sua volontà allontanandosi da noi oppure potrà trovare le nostre carezze interessanti, quindi ci farà capire restando a noi molto vicino e cercando le nostre carezze, che possiamo interagire ancora con lui, con calma e discrezione. Non ci dobbiamo permettere di prenderci tutte le libertà che desideriamo, dobbiamo fermarci a ciò che il cane ci consente. Se invece il cane ci abbaia ci giriamo dandogli le spalle e ci allontaniamo un po’, sperando che anche il suo proprietario sia in grado di aiutare il cane a togliersi dalla situazione di imbarazzo e che i nostri segnali siano condivisi dal cane.
In estrema sintesi, se invece semplicemente non desideriamo interagire con il cane, bisogna dunque ricordare di fare quello che spesso è l'opposto di ciò che accade: ignorare totalmente il cane, non correre, non urlare, non avvicinarsi troppo.

Il cane è un soggetto che prova emozioni e sentimenti, quindi è inutile adottare sistemi basati su presunte dominanze da grande macho o pensare al cane come un bambino handicappato. Il cane ha una sua propria natura e una sua dignità, che pretende rispetto e in cambio ci offre la sua massima disponibilità, affetto e comprensione. Negare i sentimenti e i bisogni del cane per ignoranza e pigrizia significa ridurre il cane a qualcosa di misero e viverne il 5% del potenziale. Assumere un atteggiamento responsabile, essere rispettosi e ricercare una relazione equilibrata significa invece poter godere di un compagno di avventure sorprendente, che finché vivrà sarà al nostro fianco,rendendoci persone migliori.



 Se ci si trova di fronte, si mostra rispetto e buona educazione in vari modi. nella foto  i due evitano lo sguardo fisso, si fermano ogni tanto mentre si avvicinano e man mano evitano di stare uno di fronte all'altro, ponendosi di lato mentre si avvicinano.




Non ci si saluta stando di fronte, ma ci si pone di lato evitando lo sguardo fisso negli occhi. Sono molti i segnali che inviano i cani in queste situazioni, questi sono tra quelli più evidenti.

Con un cane che si conosce poco, magari un cane un pò timoroso, si può restare fermi e basta oppure ci si può abbassare lentamente sulle gambe, mantenendo una distanza sociale accettabile per il cane, mettendosi di lato ed evitando di incrociare lo sguardo diretto del cane. Sarà il cane ad avvicinarsi e noi e non viceversa. Al primo segnale di disagio da parte del cane, sarà opportuno fermarsi o voltarsi o allontanarsi,  per riprovare eventualmente in un altro momento.

Godere dell'amicizia e della socialità di un cane è molto piacevole e gratificante, basta che, come in tutti buoni rapporti di amicizia, vi sia rispetto e comprensione.


A cura di 
Rossella Puoti, Dog Trainer

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