Ciò che vedo in Città: cittadini attivi
|
venerdì 02 marzo 2012 | Luca Michele Piscitelli |
I cittadini si impegnano per il bene delle proprie città.
![]()
Contribuire attivamente alla manutenzione della propria città è possibile
Ormai non si hanno più scuse. Contribuire attivamente alla manutenzione della propria città è possibile. Questo il messaggio dell’associazione “Ciò che vedo in Città ”, ormai una realtà nel mondo dell’attivismo. Nata su Facebook nel dicembre del 2010 e costituitasi poi associazione, si impegna nel territorio del casertano nella promozione della collaborazione tra cittadini e amministrazioni pubbliche per il benessere della comunità. Il mezzo è quello della condivisione delle segnalazioni sul web con il mezzo della foto, definito l’occhio del cittadino. Oltre che dalla pagina Facebook Ciò che Urge in Città , questo è da pochi giorni possibile anche tramite la piattaforma web di AidyourCity .
Un filo diretto con i Comuni
AidyourCity collabora con 1141 comuni. Il sistema è semplice ed efficace. Il cittadino segnala il problema, la piattaforma web si adopera nel segnalarlo al comune di competenza e ai media locali. Ma non ci si ferma alla segnalazione. Infatti è possibile seguire come si sviluppa il processo di soluzione e di contribuire attivamente con proposte. Una volta risolto il problema il sito lo comunica alla comunità. La mappatura delle segnalazioni e degli interventi, inoltre, permette a chiunque di informarsi sulla attività nel proprio territorio in tempo reale, avvicinando in maniera più diretta il cittadino al problema. La registrazione e le segnalazioni sono gratuite.
Il web, il cittadino e la città
Ormai non è più una novità. Il web è il mezzo più diretto e più facile da usare per il cittadino per prendersi cura della propria comunità. Piattaforme come AidyourCity (ma non solo, vedi l’articolo recente su Uribu pubblicato sempre qui su Labsus) e associazioni come “Ciò che vedo in città ” ne sono la dimostrazione. Il risvolto sociale è più ampio della semplice segnalazione volto al benessere della comunità. La creazione di queste reti sul web incrementano la consapevolezza del singolo cittadino della sua utilità quale primo strumento di miglioramento della realtà in cui vive. Contribuire alla manutenzione della propria città può e deve essere la base per considerare la città un bene comune, così come illustrata da Christian Iaione nel suoeditoriale di Dicembre.
|
Nessun commento:
Posta un commento